Shai Gilgeous-Alexander e Chet Holmgren protagonisti nella prestigiosa vittoria dei Thunder: analisi della partita
In una Western Conference in cui le attenzioni degli appassionati NBA erano catalizzate principalmente su Nuggets, Lakers, Suns, Warriors e Clippers, in questa prima parte di stagione Minnesota Timberwolves e Oklahoma City Thunder hanno rubato la scena. Due squadre in crescita, piene di talento e ben allenate, in grado di tenere ritmi da vertice. Quella di stanotte quindi, seppur poco pubblicizzata dai media NBA rispetto ai tradizionali incontri del 25 dicembre e non trasmessa dalle televisioni nazionali statunitensi, era una partita di grande caratura, tra la prima e la terza miglior squadra a Ovest record alla mano.
Alla fine l'hanno spuntata gli "sfavoriti", gli Oklahoma City Thunder, e lo hanno fatto in grandissimo stile: 129 - 106, un risultato che dice molto su un match in cui la squadra di casa ha martellato i Timberwolves fin dal primo minuto, rimanendo sempre in vantaggio e assestando il colpo di grazia tra la fine del terzo quarto e l'inizio del quarto quarto, con un parziale di 31 - 15 in 10 minuti.
Per dare una misura della prestazione dei Thunder, basti pensare che i Timberwolves avevano perso solamente cinque partite con la squadra al completo in stagione, e mai con uno scarto così ampio.
OKC perfetta nel game-plan e perfetta nell'esecuzione
Coach Daigneault lo sapeva bene: affrontando la miglior difesa in NBA (con soli 108.5 punti subiti su 100 possessi), l'unica strada percorribile per i Thunder era quella di generare palle perse (particolare in cui non sono secondi a nessuno in NBA, con 16.6 turnover provocati ogni 100 possessi avversari) e colpire i Timberwolves in transizione. Così è stato fatto, con le 21 palle perse di Minnesota che hanno permesso a OKC di alzare il ritmo e giocare sui propri punti di forza.
L'altro fattore fondamentale era il movimento di palla, decisivo nel togliere dalla comfort zone un sistema difensivo che si basa sulla presenza di due lunghi come Karl-Anthony Towns e Rudy Gobert in campo. I Thunder li hanno portati fuori dal pitturato e li hanno fatti correre lungo il perimetro, muovendo sfera e uomini, come dimostrano i 35 assist registrati. Il 46% di squadra da 3 punti su 39 tentativi, ovviamente, ha aiutato parecchio la causa.
Anche dal punto di vista individuale, è sostanzialmente impossibile trovare note dolenti, a partire dai soliti 34 punti e 9 assist per il candidato MVP Shai Gilgeous-Alexander, con 14 tiri dal campo messi a segno su 19 tentativi. Dopo di lui, altri quattro giocatori in doppia cifra: Jalen Williams a 21, Lu Dort e Chet Holmgren (che ha attaccato spesso con successo Gobert) a 20, Josh Giddey a 10. Buoni minuti anche per Isaiah Joe (2/3 dal perimetro) e per il pluri-MVP dell'Eurolega Vasilije Micic.
Insomma, in casa Thunder è andato davvero tutto per il verso giusto.
Giornata (molto) storta per i Timberwolves
Discorsi opposti si possono fare per la sponda perdente della partita, quella dei Minnesota Timberwolves. La squadra con il miglior record della Western Conference è stata portata lontana dai suoi punti di forza, e non ha mai saputo rientrarci nel corso del match.
Difensivamente, come detto sopra, il candidato al premio di miglior difensore dell'anno Rudy Gobert non è riuscito ad avere il solito impatto, per via di un ritmo più alto, del movimento di palla e degli avversari e per un match-up sfavorevole con Chet Holmgren, che lo ha costretto ad allontanarsi dal ferro e a difendere spesso anche in uno-contro-uno. Nell'altra metà campo, la squadra di coach Finch non è riuscita a spremere praticamente nulla dal Pick&Roll di Conley e Gobert, ben difeso da OKC lungo tutta la durata dell'incontro.
Molto sottotono la prestazione di Karl-Anthony Towns, che ha sofferto a lungo la marcatura stretta dei difensori fisici dei Thunder e gli aiuti continui ogni volta che provava a mettere palla per terra, non riuscendo così mai a mettersi in ritmo, e chiudendo con soli 10 tiri tentati e 16 punti a referto. Molto male anche Jalen McDaniels, giocatore chiave dell'inizio di stagione dei Timberwolves, alla presa con problemi di falli e con difficoltà al tiro: soli 27 minuti giocati, 3/10 dal campo.
I Timberwolves sono comunque riusciti a rimanere aggrappati nel punteggio per più di metà partita, affidandosi alle triple di Mike Conley e alle iniziative di Anthony Edwards, non sufficienti tuttavia per resistere all'ultima accelerazione degli avversari. La sconfitta, ad ogni modo, non cancella certamente quanto di buono fatto fin qui in stagione.
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