Passaggio di consegne nei partenopei: via Ancelotti, dentro Gattuso.
"E' come un papà" le prime parole di Ringhio, che ora va alla conquista di Napoli
Un esonero tanto rumoroso quanto atteso: Carlo Ancelotti non è più l'allenatore del Napoli.
Ha salutato tutti vincendo 4-0 contro il Genk e conquistando il pass per gli ottavi di finale di Champions League, ma il suo destino era ormai segnato.
Il patron Aurelio De Laurentiis ha deciso di sollevare dall'incarico uno tra i tecnici italiani più vincenti, che ha trionfato in Italia, in Spagna, in Inghilterra e in Germania, oltre ad aver alzato per ben volte la coppa dalle grandi orecchie (due da giocatore, tre da allenatore).
Il settimo posto in classifica, la distanza dalla vetta di 21 punti, uno spogliatoio diviso sono state tra le cause principali della decisione del presidente partenopeo. Ora, si apre il ciclo Gattuso: una storia particolare, un incrocio che ha un qualcosa di romantico.
Di padre in figlio - Ancelotti si era portato il figlio Davide come vice: c'è anche questa figura tra i motivi dei malumori interni al Napoli. Ma, ora che ha passato il testimone, è come se avesse lasciato a un altro figlio.
Gennaro Gattuso, infatti, lo ha dichiarato senza tanti giri di parole alla sua presentazione da nuovo allenatore azzurro: "Carlo per me è come un padre: lo è stato quando era il mio mister, lo è adesso che sono passato in panchina".
Insieme, al Milan, hanno vinto tutto, e tra i due si è instaurato un rapporto speciale. Ed era quasi in imbarazzo Ringhio a dover ricevere l'incarico dalle mani del suo mentore. Un passaggio di consegne singolare, ma ora Gattuso ha un solo obiettivo: rialzare il Napoli.
Bonus Champions - La sua avventura, paradossalmente, potrebbe anche durare soltanto fino a giugno: il contratto è di sei mesi, il prolungamento automatico scatta solo in caso di qualificazione alla prossima Champions League.
Un obiettivo minimo che ora come ora sembra un'impresa, con i sette punti che separano Koulibaly e compagni dal quarto posto. E c'è da rincorrere non solo la sorpresa Cagliari, ma anche un'Atalanta sempre più compatta e le due romane che stanno facendo bene come non capitava da anni, senza considerare le due candidate allo scudetto Inter e Juventus.
Tante squadre in mezzo, tanti punti da recuperare, ma Gattuso ringhia come sempre. E potrebbe avere un aiuto speciale: "Ho parlato con Ancelotti, mi ha detto pregi e difetti di questa squadra".
Perché l'affetto che si è instaurato tra i due non finirà mai, anche ora che il "figlio" ha di fatto spodestato "papà".
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Emanuele Pastorella
Betscanner