Media passaggi a partita. Il Napoli quasi al livello del Barca in quanto a numero di passaggi.
Bene anche il Sassuolo
Nel calcio si è innnestato sempre più il concetto che vuole il possesso palla al centro delle dinamiche di gioco che portano una squadra a raggiungere la vittoria. Tale concezione nasce dal fatto nudo e crudo che "più tengo la palla e più ho possibilità di vincere". In principio questo approccio di gioco era ritenuto solo alla portata degli "astronauti" del Barcellona di Guardiola, il famoso Tika-Taka.
Qualche anno più tardi invece, molti allenatori coraggiosi hanno cominciato a seguirne le gesta, e ad applicare tale metodo anche alla propria squadra, seppur non al livello dei top club europei. Fa specie come questo stile si sia diffuso anche nella patria del contropiede: l'Italia. Vi riportiamo un'analisi di transfermarkt.it che mette in luce come il Napoli in questa stagione in corso/conclusa, sia addirittura sulla scia del Barcellona. Ben 591 passaggi a partita. Non da meno il Sassuolo con 530, dietro alla Juve di Sarri con 578. L'Inter di Conte ha raggiunto cifra tonda con 500 passaggi a partita.
Con 12505 tocchi in 25 incontri di campionati, i nerazzurri si propongono come una delle compagini più attive della Serie A, comunque assai distanti dalle medie e dal conteggio totale di passaggi delle big d'Europa. Maestra di questo gesto tecnico non poteva che essere il Barcellona (18447, 684 a partita), seguito dall'ex Guardiola col suo Manchester City (18927 in 676 match) e via via le altre regine dei primi 10 campionati UEFA, dal Bayern Monaco (3° con un ritmo di 673 passaggi/gara) all'Ajax e al Chelsea (605 e 602), poste un gradino sopra la prima delle italiane, il Napoli (11° con 591). Un retaggio della scuola Sarri, ora alla guida della Juve, seconda in A. Non a caso, riferendosi alle "sacre scuole del palleggio", L'Equipe definì quello partenopeo un tiki-tika verticale. È passato qualche anno ma alla fine tutto torna.
Egidio DePadova
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