LeBron James leggendario nella vittoria

La rimonta clamorosa guidata da LeBron James consegna il derby di LA ai gialloviola

Basterebbe un singolo dato a far comprendere la mole dell'impresa di LeBron James nel quarto periodo: i Los Angeles Clippers come squadra hanno segnato 16 punti nel corso degli ultimi 12 minuti di parita; il solo numero 23 dei Los Angeles Lakers, invece, ne ha messi a referto 19. La prestazione assurda dell'intramontabile superstar giallo-viola ha condotto i suoi ha una rimonta dal -21 a inizio quarto periodo, il più ampio comeback per una squadra di LeBron James nell'ultima frazione di gioco in 21 anni di carriera. 

Con questa vittoria, i Lakers chiuderanno la mini-serie stagionale di 4 partite contro i "cugini" dei Clippers con un record positivo, 3 vittorie a 1, evento che si può quasi definire storico, considerando che non si verificava dalla stagione 2011/12. Anzi, a dirla tutta, i giallo-viola hanno iniziato la stagione nel bel pieno di una striscia di 11 sconfitte consecutive contro i Clippers iniziata nel 2020, fattore che attribuisce ancora maggior valore alle vittorie di quest'anno.

Clippers, abbiamo un problema?

La striscia positiva di 31 partite iniziata a dicembre e terminata all'incirca a inizio febbraio, chiusa con 26 vittorie e sole 5 sconfitte, consente ai Los Angeles Clippers di stare relativamente tranquilli al quarto posto nella Western Conference - con 3.5 vittorie di vantaggio sul quinto, da evitare per mantenere il fattore campo ai Playoffs. Ma la recente tendenza non è affatto positiva: 3 vittorie e 5 sconfitte, tutte avvenute contro rivali diretti di Conference - in ordine, Pelicans, Timberwolves, Thunder, Kings e Lakers.

Contro i giallo-viola soprattutto si è trattata di una grande occasione sprecata e di una batosta per le modalità con cui è avvenuta. Certo, bisogna considerare l'assenza di Paul George e Ivica Zubac, componenti essenziali del quintetto titolare soprattutto in un matchup contro avversari di taglia sulle ali quali i Lakers, ma dominare per 36 minuti e mollare sul più bello non può che lasciare l'amaro in bocca. Anche perché  i giallo-viola non sembravano avere la minima soluzione ai pick&roll di James Harden, che ha chiusto i primi tre quarti con 21 punti e 7 assist, ma che si è spento nel quarto periodo: 2 punti, 2 assist, 1 su 3 dal campo e 2 palle perse. Pessimo decision making in generale per la squadra di coach Lue, che aveva gestito bene i raddoppi sul barba lasciando il lungo in appoggio (Theis o Plumlee), che ha sempre trovato nella prima fase di gara gli scarichi sul perimetro o lo spazio per segnare. L'aumento di intensità difensiva ha spiazzato i Clippers, che non hanno segnato un singolo canestro dal minuto 6 al minuto 2 del quarto periodo, subendo un parziale di 12 punti a 0.

A poco sono serviti i 26 punti di Kawhi Leonard, il solo a segnare anche nell'ultimo quarto di gioco: 2 canestri decisivi a 1 minuto dal termine che hanno regalato ai suoi anche l'opportunità di spuntarla, ma proprio il tiro del pareggio di The Klaw è andato corto nel possesso decisivo. Fra gli aspetti positivi, solo l'ottima prova di Terance Mann, con 16 punti e 7/9 dal campo, la maggior parte dei quali arrivati con giocate di energia, movimenti senza palla e tagli, elementi di cui questi Clippers hanno assolutamente bisogno per risvegliarsi.

LeBron for the ages, ma non solo

Il quarto periodo di LeBron James, come detto, è stato leggendario, ma il merito non va di certo solo a lui, anzi. Il parzialone finale è stato aperto da una tripla di Cam Reddish e, dopo aver ricucito lo strappo con quei 19 clamorosi punti, The King non ha più segnato un singolo canestro negli ultimi 4 minuti a causa della scelte difensiva dei Clippers di raddoppiarlo più aggressivamente.

Ed è qui che i role player sono saliti di livello, su tutte e due le metà campo, in particolare Rui Hachimura (17 punti, 8/15 FG) e D'Angelo Russell (18 punti, 6/10 FG, 3/6 3PT), autore di quello che col senno di poi si è rivelato essere il dagger che ha condannato i Los Angeles Clippers. Anche Anthony Davis, per quanto silente nei minuti finali, ha giocato un ruolo vitale nel corso della gara: gli avversari, privi di Zubac, non sono mai riusciti davvero a pareggiarne la fisicità sulle ricezioni in area, e persino Leonard ha faticato molto nella prima fase di gara; questo ha giocato un ruolo fondamentale nel tenere i Lakers a contatto senza far scivolare via la partita, considerando le enormi difficoltà generali del primo tempo - LeBron, per esempio, è entrato all'intervallo con -13 di plus/minus.

Questo non toglie ovviamente nulla alla prestazione leggendaria del numero #23 dei Los Angeles Lakers, che fin dal primo minuto ha provato a scuotere i suoi, partendo molto aggressivo con 7 punti nel primo quarto senza errori dal campo e con un paio di stoppate "chasedown" elettrizzanti. La squadra ha cambiato totalmente atteggiamento dopo la sua esplosione, forzando 6 delle 12 palle perse totali dei Clippers nel solo quarto periodo. Un segnale incoraggiante in vista di questo finale di stagione che sancirà la possibilità dei Lakers di partecipare ai Playoffs.

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