Biancocelesti che non vanno oltre il 2-2 contro gli austriaci: ora servirà vincere per qualificarsi
É una Lazio double-face quella di questo inizio di stagione, con gli Aquilotti che volano in campionato ma che invece, come spesso successo nelle ultime stagioni, stentano a decollare nelle competizioni europee, nonostante un girone che tutto sommato era sicuramente alla loro portata.
Tante le domande da porsi riguardo a questa fatica che fa la squadra capitolina quando si presenta sui palcoscenici più importanti d'Europa, con l'11 biancoceleste che sembra sempre molto distante dalla squadra che invece svolge ottimamente il proprio compito nella competizione nazionale.
Sarri e le accuse di snobbare le coppe: stavolta il turnover non però non c'è
Molte volte Sarri era stato criticato durante la sua carriera di dare troppa poca importanza alle coppe internazionali per dare molto più peso al campionato, concentrandosi solo su una competizione invece che su due. Nonostante abbia vinto questo trofeo con il Chelsea, battendo in finale nel derby londinese l'Arsenal sulla panchina dei Bleus, il tecnico toscano era noto per provare fin troppi esperimenti, finendo sempre per deludere le aspettative della vigilia.
Quest'anno però la colpa non si può nemmeno imputare al tecnico, perché nelle ultime gare ha sempre schierato la formazione che verrebbe considerata "titolare", nonostante i molteplici impegni e le partite ravvicinate da inizio stagione.
Nella gara contro gli austriaci non sono bastati i lampi di Immobile e Pedro per far guadagnare i 3 punti, con la squadra che dopo 4 gare consecutive senza prendere reti ne subisce 2 in 90 minuti dagli austriaci. Si può dibattere sulla scelta di lasciare fuori Milinkovic in una gara così importante, ma il serbo aveva evidente bisogno di rifiatare dopo le tantissime partite giocate fino ad ora. Oltre a lui, dal primo minuto, solamente Romagnoli e Marusic non sono partiti titolari, sostituiti da Gila e Hysaj. Ovviamente l'espulsione di Lazzari sul finire del primo tempo ha pesato molto nell'economia del match, però era lecito aspettarsi di più dai capitolini.
La situazione nel girone
La grande recriminante è quella sicuramente di non essere riusciti a sfruttare il pareggio uscito tra Feyenoord e Midtylland nella gara delle 18.45, con la Lazio che se avesse vinto si sarebbe proiettata al primo posto. Ora tutte e 4 le squadre del girone si trovano appaiate a 5 punti, in un qualcosa di molto atipico da vedere. Sarà dunque decisiva la gara del 27 di ottobre contro il Midtylland, che sarà impossibile da sbagliare. Perchè in quel caso allora sì che la Lazio avrebbe un piede mezzo fuori dall'Europa League.
Alessio Russo
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