Estate 2006, Juventus retrocessa per Calciopoli: la cavalcata dei bianconeri nell'inferno della B
Nel maggio del 2006 il calcio italiano viene investito dallo scandalo Calciopoli, la pubblicazione di intercettazioni telefoniche vede coinvolte molte squadre di Serie A: a pagarne le conseguenze più gravi è la Juventus di Luciano Moggi, alla quale vengono revocati i due scudetti 2004/2005 e 2005/2006 e viene retrocessa in serie B con una penalizzazione di 9 punti da scontare nella stagione successiva (anche se la prima sentenza era di un pesantissimo -30, poi -17, infine -9).
Sotto la Mole, dunque, si vive un’estate al contrario: Torino in serie A, al primo colpo con Urbano Cairo appena diventato presidente, e Juventus tra i cadetti.
L’estate 2006 fu bollente in casa bianconera, Cobolli Gigli era appena diventato il nuovo presidente mentre Fabio Capello, il tecnico bianconero fino a quel momento, decise di dimettersi e firmò con il Real Madrid e al suo posto fu chiamato Dider Dechamps. Per quel che riguarda la rosa, fu un vero e proprio esodo: partirono Zambrotta, Emerson, Ibrahimovic, Vieira, Cannavaro e gran parte della rosa della stagione passata. Chi, invece, promise amore eterno alla Vecchia Signora si presentò al ritiro di Acqui Terme, ovvero le intramontabili bandiere che avevano legato il loro nome ai colori bianconeri: Buffon, Nedved, Trezeguet, Camoranesi ed il capitano Alessandro Del Piero. Accanto ai grandi campioni la dirigenza bianconera decise di affiancare giocatori giovani e di prospettiva, tra tutti Chiellini, arrivato dalla Fiorentina, e Marchisio, messosi in mostra nella prima amichevole stagionale, entrambi all’inizio della loro carriera da professionisti.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro il Napoli, la Juve a fine agosto si appresta ad esordire per la prima volta nel campionato cadetto: l’intero campionato fu travolto dall’incredibile attenzione mediatica rivolta ai bianconeri e da quell’anno le partite di Serie B si svolsero il sabato pomeriggio per evitare la contemporaneità con la Serie A.
La prima giornata la Juventus è ospite del Rimini, in uno stadio malridotto, degli allora sconosciuti Matri ed Handanovic e di Ricchiuti, autore del gol del pareggio finale con cui rispose al vantaggio di Paro, non proprio l’esordio che tutti si aspettavano.
Bastò però la giornata successiva ai bianconeri per imporsi e dimostrarsi nettamente superiori agli avversari, a parte qualche passo falso contro come contro l’Arezzo allora guidato da un certo Maurizio Sarri. Alla 42esima giornata la Juventus viene promossa da prima della classe con 85 punti finali: appena 4 sconfitte e 83 gol segnati, quasi 2 a partita, Del Piero con 20 gol vince la classifica marcatori e dopo un anno all’inferno i bianconeri poterono ritornare nella tanto amata Serie A. Un ritorno a braccetto con Napoli e Genoa, altre due formazioni alle per blasone la serie cadetta andava fin troppo stretta. Il tutto, senza nemmeno passare dai play-off.
Emanuele Pastorella
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