La facilità di disegnare calcio.
Il ruolo della fantasia spagnola di Luis Alberto nella macchina biancoceleste
La Lazio di Lotito e Simone Inzaghi sta vivendo una stagione tanto particolare quanto eccezionale. I biancocelesti sono in piena lotta per lo scudetto al pari della Juve e dell'Inter e molti fattori lasciano presagire che non mollerà l'osso come la più classica delle meteore. In primis perchè questa è una squadra matura, che è passata dall'essere una groviera ad una muraglia, abbinando così questa solidità difensiva alla macchina da gol in possesso nel reparto offensivo, mai mancata nella gestione Inzaghi.
Inoltre la Juve, pur essendo qualitativamente superiore sulla carta, la stessa cosa non si può dire in campo. Ultimo e non meno importante, il salto di qualità dei giocatori cardine degli acquilotti. Dai tanto celebrati Immobile e Milinkovic, passando per Acerbi, e finendo con Luis Alberto.
Proprio sullo spagnolo focalizzeremo la nostra attenzione, perchè la sua metamorfosi da attaccante aggiunto a todocampista durante l'esperienza biancoceleste ha segnato il grande cambiamento.
Il suo rendimento è sotto l'occhio di tutti. Luis Alberto è il primo giocatore della storia del premio AIC a vincerlo in due mesi diversi. Lo spagnolo si è infatti aggiudicato il premio sia a novembre che a febbraio.
La controtendenza con il calcio moderno
Il calcio moderno è oltremodo dominato dall'intensità, quindi dal pressing alto, quindi da giocatori particolarmente fisici. Giocatori come Luis Alberto, che di fisico ha ben poco, in realtà si stanziano in un ruolo fondamentale, perchè l'unico modo per eludere un pressing alto, facendo contemporaneamente male all'avversario, è palleggiare superando le sue linee, e per farlo sono fondamentali i giocatori tecnici, giocatori capaci di dominare la palla in qualsiasi situazione di pressione. Ai nostri tempi i numeri 10 hanno spostato il loro raggio d'azione, andando ad occupare una zona più arretrata di 30 m rispetto al passato.
Questo significa che Luis Alberto oggi aiuta la squadra in più fasi del gioco. A volte si abbassa talmente tanto, per aiutare la Lazio a uscire dal pressing, che finisce per essere addirittura uno dei giocatori più arretrati. Si defila sulla sinistra, con i compagni che si scaglionano davanti a lui per ricevere i suoi passaggi. Quando riceve e alza la testa stupisce la sua solitudine: com'è possibile che uno dei giocatori più temibili del campionato non venga pressato?
Da una parte lo spagnolo è bravissimo a trovare i tempi dello smarcamento; dall'altra le squadre avversarie, contro la Lazio, tendono ad allungarsi perché hanno paura di concedere profondità a Immobile, e anche a Milinkovic-Savic, che esegue dei movimenti profondi che smagliano le difese.
La sua grande dote è quella di rifinire, e lo dicono i numeri: ben 13 gli assist vincenti in stagione, più 4 gol. Parliamo però di un giocatore che in carriera ha raggiunto la doppia doppia gol/assist. Stagione 2017/2018, 11 gol e 13 assist, giocando dietro la punta, ruolo ora occupato da Correa.
A 27 anni Luis Alberto, da sempre la sensazione di avere ancora margini di miglioramento. Di sicuro è nel massimo mai raggiunto sin ad ora in carriera. Il suo dominio della palla e la sua facilità di disegnare calcio lo attestano tra i giocatori più sottovalutati del panorama mondiale.
Egidio DePadova
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