Dopo quello di Gara 2, un altro game-winner di Jamal Murray mette al tappeto i Lakers: analisi di Gara 5
I Denver Nuggets ce l'hanno fatta, in qualche modo, a chiudere la serie in Gara 5, attraverso una partita tirata, nervosa e decisa, esattamente come Gara 2, da un canestro allo scadere dell'inevitabile Jamal Murray.
La serie si chiude così con un 4-1 piuttosto bugiardo per quello che si è visto in campo, con i Lakers sempre in partita e spesso in grado di giocarsela alla pari con i Nuggets, ma che ben racconta la forza dei campioni in carica nel portare a casa i risultati pur senza giocare la miglior pallacanestro possibile.
Quanto all'andamento della partita, non è stato affatto dissimile da quello che è il solito copione dei match tra Los Angeles e Denver. LeBron James e compagni hanno iniziato forte e hanno condotto la partita fino a metà terzo quarto, prima di subire l'inesorabile rientro degli avversari. Al contrario di Gara 3, però, la gara è rimasta in bilico anche negli ultimissimi minuti, con colpi da una parte e dall'altra. I due decisivi li ha sfoderati Murray, con una tripla e un pull-up dal mid-range a 2 secondi dalla sirena, confermandosi un giocatore da momenti importanti.
Denver Nuggets all'insegna dei loro 'Big-4'
Ancora una volta nella serie i Nuggets non hanno mostrato la propria miglior versione, e ancora una volta il risultato è arrivato lo stesso, grazie alla loro forza mentale e alle prestazioni dei loro migliori giocatori.
Quella di Jamal Murray, in particolare, non si ferma certo ai canestri nel finale: il canadese ha chiuso con 32 punti e 7 assist con 13/28 dal campo e 5/10 da 3 punti, nonostante un piccolo problema al polpaccio avvertito negli ultimi giorni.
Accanto a lui, oltre al solito Nikola Jokic da quasi tripla doppia (25-10-9), è da segnalare la partita (e la serie) di Michael Porter Jr, l'unico tra le file di Denver a non aver visto le proprie percentuali calare: 26 punti, 8/12 dal campo, 5/7 da 3 punti. Con queste premesse: marcare gli handoff di Jokic per Murray e Porter Jr è diventato semplicemente infattibile per la difesa dei Lakers.
L'altro grande fattore decisivo è stata la presenza di Aaron Gordon a rimbalzo offensivo, una costante nel corso della serie: 6 in Gara 1, 3 in Gara 2, 5 in Gara 3 e 5 in Gara 5.
Al secondo turno toccherà ai Minnesota Timberwolves sfidare i Nuggets, dopo il 4-0 rifilato ai Suns. Anthony Edwards e compagni rappresentano forse lo scoglio più duro rimasto in NBA per i campioni in carica.
I Lakers hanno dato tutto ciò che avevano
Dal punto di vista del game-plan, sia difensivo che offensivo, i Lakers hanno ben poco da rimproverarsi: è stata discretamente buona la difesa su Jokic (7 palle perse del serbo provocate) ed è stata molto buona la strategia per punire la difesa dei Nuggets nell'altra metà campo.
Come nel resto della serie, non è certo mancato il rendimento di LeBron James: 30 punti, 11 assist, 11/21 dal campo. Anthony Davis ha subito un calo nel secondo tempo, ma la sua rimane una serie di buonissimo livello complessivamente.
Tra gli altri, a brillare sono stati Austin Reaves e Rui Hachimura. 19 punti con 6/11 dal campo per il primo, che si conferma giocatore affidabile nei momenti decisivi; 15 punti per il secondo, che ha risposto alle difficoltà incontrate nell'ultimo periodo.
A mancare è stato, come per gran parte della serie, l'apporto di D'Angelo Russell, che sulla carta dovrebbe essere la terza bocca di fuoco del roster dei Lakers: solo 6 tiri messi a segno su 15 tentativi.
Collettivamente, i Lakers hanno giocato una partita di buon livello, danneggiata dalla percentuale da 3 ferma al 28% (contro il 42% dei Nuggets). L'eliminazione subita stanotte è solamente il risultato degli errori fatti nelle precedenti gare.
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