Fatale la sconfitta di Torino, D'Aversa non riesce ad evitare la retrocessione. A Parma scoppia la protesta, il presidente Krause fa una promessa
Oltre alla retrocessione del Crotone e allo scudetto dell'Inter, la Serie A ha dato un altro verdetto: il Parma non è riuscito nell'impresa di salvarsi, i ducali ritornano tra i cadetti. La matematica certezza della Serie B è arrivata lunedì sera, quando la squadra di Roberto D'Aversa ha perso contro il Torino nel posticipo della 34esima giornata. Dopo quattro anni, dunque, i gialloblu retrocedono quando ancora mancano quattro giornate al termine del campionato. Una stagione disastrosa, anche se si è messa di mezzo pure la sfortuna.
Quante rimonte
Tra Fabio Liverani prima e Roberto D'Aversa poi, la squadra ha buttato via punti che sembravano già in tasca. Il Parma se l'era giocata a testa altissima contro Inter e Milan, andando addirittura sul doppio vantaggio ma venendo poi recuperata sul pareggio. E come dimenticare le follie di Reggio Emilia contro il Sassuolo, di Udine contro i friulani e di La Spezia contro i liguri, oltre al clamoroso 3-3 di Firenze con un autogol al 90' e alle beffe contro Genoa ed Hellas Verona. La fotografia della stagione dei ducali è la partita di Cagliari: 2-3 per D'Aversa fino al primo minuto di recupero del secondo tempo, la sfida sarebbe finita 4-3 per i sardi. E proprio quel giorno, lo scorso 17 aprile, si spegnevano le ultimissime speranze di salvezza, anche perché la sconfitta arrivò in un vero e proprio spareggio per non retrocedere. "Abbiamo commesso troppi errori individuali, la sferzata potevamo darla già nella seconda partita, quando vincevamo in casa del Sassuolo fino a pochi secondi dalla fine: poi ci sono state altre possibilità per accendere la scintilla, ma quando le gare si sono fatte sporche abbiamo fatto fatica ed evidentemente non sono stato bravo io a trasmettere voglia di vincere e attenzione" la spiegazione di D'Aversa dopo la sconfitta di Torino, quella che ha sancito la serie B. E ora, a Parma, è scoppiata la protesta.
Striscioni tra Tardini e Collecchio
I tifosi hanno fatto sentire la propria voce esponendo drappi nei luoghi simbolo della squadra. "Parma vi schifa" e "Onoratela bast…i" i messaggi di contestazione lasciati tra lo stadio Tardini e il quartier generale di Collecchio. Così ha preso posizione il presidente Krause, postando sui social questo comunicato: "Dopo una stagione tumultuosa e difficile, ci troviamo di fronte a un epilogo che genera in tutti coloro che amano questo club un profondo senso di frustrazione e delusione. Voglio però essere chiaro: la mia fiducia in questo club, nei suoi tifosi e in questa città rimane intatta. Con la nuova leadership che abbiamo portato a bordo siamo già al lavoro per costruire il Parma Calcio di domani. Per non parlare dei progetti per un Tardini rinnovato: uno Stadio che sarà l'icona del futuro. Ai tifosi e alla città assicuro che continueremo a lottare ogni giorno, e daremo tutto ciò che abbiamo nelle restanti partite di Serie A. Prenderemo la nostra delusione e la tramuteremo in energia, per crescere più forti. Nel fuoco, il ferro viene forgiato. Il Parma non si arrende". Ma resta un colpo difficile da digerire.
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Emanuele Pastorella
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