L'uscita ai gironi di Champions con una giornata d'anticipo e una Liga che non lo vede protagonista assoluto: a Madrid c'è aria di cambio
A Madrid, sponda bianco-rossa, c'è una persona che è riconosciuta unanimemente come un Dio. Si tratta proprio del Cholo Simeone, allenatore che negli ultimi 10 anni ha saputo condurre ottimamente la squadra e a portarla due volte sul tetto di Spagna e a due finali di Champions League, tralasciando i vari trofei vinti. Una squadra che non si è mai evidenziata per essere quella con la rosa più forte o quella che spendeva di più sul mercato, semplicemente il Cholo era sempre riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori.
Dopo l'errore di Carrasco dal dischetto e la conseguente eliminazione ai gironi di Champions però c'è da fare un'attenta valutazione: il tecnico argentino è ancora l'uomo giusto per questo Atletico?
Il rinnovo ma la squadra non gira: l'analisi
Il Cholo ha rinnovato il suo contratto on i Colchoneros solamente la scorsa stagione, ma ora la sua stabilità sulla panchina è davvero in pericolo, anche perché al momento non si ha la certezza nemmeno di un passaggio in Europa League.
Ma se nell'ultimo decennio la squadra aveva fatto così bene, come mai ora non riesce più a raccogliere i risultati sperati?
La risposta, analizzando nel dettaglio le varie annate col Cholo alla guida, è semplice. Perché mentre il calcio europeo e la rosa dell'Atletico andavano sviluppandosi, il Cholo è sempre rimasto fedele alle sue idee senza mai provare a evolverle. E se prima disponeva di una squadra piena di giocatori di grande sacrificio e a cui nemmeno si potesse chiedere molto dal punto di vista della qualità, ora si ritrova con un gruppo di qualità immensa che però viene stremato a fare la fase di non possesso per 90 minuti. Indicativa ne è la partita dello scorso anno contro il Manchester City, in cui la squadra scese in campo senza nemmeno una punta. Una strategia che paga se hai fortuna, ma che poi rischia di farti prendere un'imbarcata. E allo stesso tempo, questa poca attitudine all'attacco, rende molto difficile alla squadra riuscire a sbloccare le gare contro gruppi che tendono a chiudersi dietro, come si vede con le piccole della Liga. Il reparto offensivo conta con giocatori top in Europa come Carrasco, Griezmann, Joao Felix, Cunha e Correa, però a tutti viene chiesto di lavorare in primis per il pressing che per segnare, costringendoli così ad essere molto meno lucidi sotto porta.
A breve ci sarà un confronto tra la società e il tecnico per capire cosa sarà del futuro. A Madrid nessuno vuole il Cholo-out, ma anche le più belle favole possono non sempre avere un finale felice.
Alessio Russo
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