Cagliari, ma che bella favola

In Sardegna si vive un sogno: terzo posto, record su record, Nainggolan rinato. E si aspetta Pavoletti per un Cagliari da Europa

Sembrerebbe la storia dell’isola che non c’è, invece è tutto vero. Proprio su un’isola, si sta concretizzando un miracolo sportivo: la terra è la Sardegna, la squadra è il Cagliari. Un popolo intero non vuole svegliarsi da questo sogno che invece ha i contorni della realtà. I ragazzi di Rolando Maran sono la vera sorpresa del campionato: terzo posto condiviso con la Lazio, una media da due punti esatti a partita, un calcio spettacolare che regala tanti gol e una solidità difensiva invidiabile. La cultura del lavoro paga, il tecnico ha saputo costruire una squadra solida e cinica. E i numeri lo confermano: perché certi dati, sull’isola, non si vedevano da anni. E, anzi, alcuni non si erano proprio mai visti.

Record rossoblù – Cominciamo dalle vittorie e dai risultati utili consecutivi: sette successi nelle prime dodici non arrivavano dall’anno dello scudetto, così come la striscia di imbattibilità, ora a 10, a meno uno dal record del club che appartiene sempre al 1970. E poi c’è il quarto miglior attacco, la terza miglior difesa, il portiere con la percentuale più alta di parate (Olsen con l’80%). Per non parlare di chi è riuscito ad andare in gol: in questo Cagliari segnano tutti, basti pensare che nella goleada rifilata alla Fiorentina, i cinque marcatori sono stati tutti diversi. C’è anche l’imbattibilità esterna, impresa condivisa soltanto con Juventus, Inter e Atalanta, e anche il più alto incremento di punti rispetto a un anno, con un +10 sul 2017/2018 che fa davvero impressione.

Rinascita belga – Lo zoccolo duro è quello della passata stagione, ma con innesti che si sono rivelati azzeccatissimi. A partire dal portiere, quel Robin Olsen letteralmente “cacciato” da Roma e rinato in Sardegna. Ma il vero top player di Maran è Radja Nainggolan, che per una questione di cuore ha deciso di far ritorno in rossoblù. Un cuore enorme: per la moglie, malata di cancro, e per il club, quello che lo ha lanciato nel calcio dei granata. A Milano sponda Inter sembrava sulla via del tramonto, sull’isola ha ritrovato la felicità e i gol, già due in questo avvio di campionato. E pensare che a Maran manca Leonardo Pavoletti, il cui crociato ha fatto crack in estate e rientrerà soltanto in primavera inoltrata. Magari proprio per firmare la rete decisiva per un ingresso in Europa. Per fare la storia.

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Emanuele Pastorella
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