Dall'episodio di Coppa Italia a quello di Bergamo: il primo segnale va lanciato in campo?
Se tanto rumore aveva fatto l'episodio di Coppa Italia che aveva visto coinvolti Lukaku e i tifosi della Juve, con l'attaccante nerazzurro preso di mira dai fischi e dai "buu" dei tifosi ospiti e poi ammonito per aver esultato proprio sotto quello spicchio una vota segnato il rigore, nella giornata di ieri è stato uno juventino, Dusan Vlahovic, a essere preso di mira da insulti razzisti da parte della tifoseria di Bergamo durante Atalanta-Juve. L'attaccante serbo, una volta andato in rete ha risposto ai cori di "sei uno zingaro" andando a esultare proprio sotto il settore dei supporters atalantini, prendendosi il giallo dall'arbitro. Ma non c'è maniera per eliminare questo problema alla radice?
Lo stop alla gara ma il giallo finale
Durante i concitati minuti finali della gara tra Atalanta e Juve, una volta distinti i cori razzisti nei confronti dell'attaccante serbo, anche l'arbitro ha fermato il gioco per un paio di minuti, con i giocatori dell'Atalanta che dal campo segnalavano ai tifosi di smetterla. Dopo la pausa Vlahovic ha siglato la rete dello 0-2 chiudendo la gara e andando a celebrare in maniera polemica proprio sotto i tifosi di casa, con l'arbitro che è andato ad ammonirlo.
Se da un lato la decisione di fermare la gara sicuramente è corretta di fronte a questo tipo di discriminazione, si può allo stesso comprendere la volontà di Vlahovic di provare a farsi "giustizia da solo". Giallo che da regolamento è corretto, però che poteva essere evitato se si iniziasse a fare qualcosa di più "forte" per riuscire a fare in modo che questi episodi spiacevoli smettano di accadere.
Alessio Russo
Betscanner